Bohème e il senso della vita

20.04.2018

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Le vicende di un gruppo di amici, intrise di un humour sottile e di imprevedibili vicissitudini, si intrecciano lungo i percorsi barocchi della città di Catania, con le sue contraddizioni, la sua movida, la sua storia.

Fa da sfondo ad esse, un caratteristico mixology bar, il Bohème, un locale in stile Speakeasy, che combina i sapori del cibo a quelli tradizionali del bere, che con la sua musica ed i suoi cocktail internazionali, realizzati rigorosamente con centrifughe e succhi di frutta fresca, in associazione a sapori, aromi, essenze e spezie, svolge un ruolo chiave nel favorire la risoluzione delle personali storie dei personaggi.

Ognuno di loro vive una personale crisi esistenziale, che li porta ad avere smarrito il senso della vita, al punto da rendere le loro storie intrise di dolore, sofferenza e disagio.

Grazie alla disponibilità del Professor Gérald Benoît ed al grande cuore del Dottor Luigi Salanitro, suo discepolo e grande inseparabile compagno d'avventure, le storie dei nostri personaggi si dispiegano attraverso la soluzione di enigmi, imprevisti, colpi di scena, intrisi di un noir psicologico che si dipana tra memorie, dolori e ritrovata felicità.

Così gli amici verranno aiutati ad uscire dalle loro crisi, imparando ad accettare gioie e sofferenze del destino e attribuire significato alla vita.

Capiranno che vivere, significa avere la responsabilità di rispondere e adempiere i compiti che la vita pone a ogni singolo, di far fronte all'esigenza dell'ora.

Che il tempo non va sprecato ad anelare al frutto perfetto, ma utilizzato per farlo crescere, anche se l'impegno richiedesse disagi e rinunce.

Che nonostante tutto la gente è davvero buona nel proprio cuore e che non si può costruire la speranza su basi fatte di confusione, infelicità e tristezza.

Che quando il perdono, la riconoscenza e la pacificazione, s'incontrano, si crea automaticamente armonia.

Che non bisogna dire devo amare, ma sono libero di amare e voglio amare non perché devo amare, ma perché amo, perché in me c'è amore.

Che il dolore è una ferita che sanguina, ma se toccata con la carezza dell'amore, pur continuando a sanguinare non sarà più straziata dalla sofferenza.

Che la felicità, la fiducia nella vita, anche nei momenti di sofferenza, è la vera gioia.

Per questo hanno imparato ad impegnare la loro esistenza orientandola verso uno scopo alto, dove il dono gratuito di darsi all'altro, diventa amore.

Tutto questo li aiuterà a dare significato alla loro vita, giacché l'esistenza, fatta di gioie e dolori, ha un senso che risiede nella realizzazione del compito prescritto di volta in volta all'uomo dal destino, perché, non importa per niente che cosa possiamo attenderci noi dalla vita, ma importa, ciò che la vita attende da noi.

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